venerdì 30 marzo 2012

GAETA 2011 - A.N.M.I. XVIII° RADUNO NAZIONALE MARINAI D'ITALIA




GAETA, 25 SET - Circa 10.000 marinai da tutte le regioni italiane hanno sfilato questa mattina a Gaeta in occasione del 18/mo raduno nazionale dei marinai d'Italia. Alla cerimonia hanno preso parte il Capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Bruno Branciforte, la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, il presidente dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, Paolo Pagnottella e il sindaco del Comune pontino Antonio Raimondi, oltre a molte autorita' politiche, militari e religiose della zona. La cerimonia si e' aperta con il sorvolo di quattro aerei in forza alla Marina Militare capaci di decollare anche in verticale. L'ammiraglio Branciforte ha voluto un minuto di silenzio per i tre militari morti qualche giorno fa in Afghanistan, e ha poi sottolineato ''il silenzioso orgoglio'' e il ''quotidiano impegno'' che contraddistingue i marinai italiani. ''La nostra societa' ha alimentato il suo sviluppo attraverso il mare'' ha detto ancora ricordando le missioni in cui la Marina italiana e' impegnata, in particolare le operazioni in Libia. Nel corso della cerimonia e' stato letto un messaggio inviato dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha voluto rivolgere ''un deferente pensiero'' ai marinai caduti, per i quali, al termine della parata, e' stata gettata in mare una corona con coccarde tricolori. Il raduno di quest'anno ha assunto un significato particolare perche' ricade nel 150/mo dell'Unita' d'Italia: Oggi testimoniamo l'amore per la Marina e par la Patria - ha detto Pagnottella - che va amata sia quando il mare e' calmo, sia con le tempeste, come quella in questo caso economica''. Polverini ha assistito alla parata indossando al collo il foulard blu con gli stemmi della Marina: ''Noi - ha affermato - ci siamo impegnati fin dal nostro insediamento per quella straordinaria risorsa che e' il mare, oggi e' stato un evento incredibile, una partecipazione popolare inimmaginabile, con migliaia di persone che hanno servito il nostro Paese. Sono stata contenta di esserci, e Gaeta e' stata una cornice straordinaria: bella come sempre, oggi ha dato qualcosa in piu'. Il presidente dell'Associazione ci teneva a che questo evento si svolgesse nella nostra Regione, e il Lazio e Gaeta hanno avuto senso di ospitalita'. Nell'anno del 150/mo dell'Unita' d'Italia e' stata scelta la nostra regione, e questo ci rende orgogliosi. Quando si sta insieme a tanta gente e alle forze armate - ha concluso - si percepisce una Italia che sapra' dare risposte anche in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo''. L’importanza di questa ‘tripla celebrazione’ risulta evidente fin dalla lettura dell’elenco delle manifestazioni organizzate per l’occasione, con eventi che partirono fin da prima della giornata del Raduno. Come consuetudine della ricorrenza, la sede dell’evento ha visto l’arrivo di migliaia di persone e l’organizzazione di varie iniziative che sono state l’obbiettivo per attirare l’attenzione dei media sulla celebrazione. Lo scopo di fondo è stato quello di accrescere la conoscenza presso il grande pubblico, con particolare riferimento ai giovani, dei valori della cultura marinara, il cui ruolo non appare, sufficientemente apprezzato, presso l’opinione pubblica rispetto al contributo da essa dato alla società.









 
  
VIDEO N° 1 DEFILAMENTO http://www.youtube.com/watch?v=9k6H8hzSUVU
VIDEO N° 8 DEFILAMENTO http://www.youtube.com/watch?v=YjZb_nYD750

martedì 20 marzo 2012

REGGIO CALABRIA - 4 NOVEMBRE 2011 FESTA DELLE FORZE ARMATE E COMMEMORAZIONE DEI CADUTI

 IL 4 NOVEMBRE E' UNA DATA STORICA
Novantadue anni orsono, si completava, con la fine della prima guerra mondiale, il ciclo delle campagne nazionali per l'unità d'Italia. Un cammino lungo durato settantanni dalla prima guerra d'indipendenza in avanti.
Un difficile percorso intrapreso da uno dei Regni preunitari e portato a termine con il concorso convinto delle popolazioni di tutte le regioni d'Italia. Ancora oggi il popolo italiano è mosso dal desiderio di mettere sotto un'unica bandiera le sorti della " PENISOLA ". Con queste pagine video vissute a Reggio Calabria, nella piccola, seppur grande e significativa, manifestazione-memoria del 4 novembre 2011, proprio in ricordo di quel medesimo giorno del 1918, allorché si concluse vittoriosamente per l'Italia la prima guerra mondiale con la sconfitta dell'Impero Austro-Ungarico, vogliamo dare alla città il posto che le compete nel ricordo di tutti i caduti d'Italia e di tutte le forze armate che, in difesa di essa, operano ad espletamento di pace e democrazia nei popoli del mondo intero. Un ricordo particolare va alle forze in congedo rappresentate in questo schieramento dalle associazioni italiane di ex soldati "di cielo, di terra, di mare". Sul fronte dei ricordi è stata una validissima giornata, in special modo, proprio per le forze citate dianzi che hanno riassaporato i tempi delle loro marce effettuate al suono delle bande militari, ma la cosa più importante, per loro è stata : L'AVER RESPIRATO UNA NUOVA ARIA DI GIOVINEZZA !!!






venerdì 16 marzo 2012

17 MARZO 2011 - 150° DALL'UNITA' D'ITALIA- REGGIO CALABRIA ALZABANDIERA AL MONUMENTO DEI MARINAI



ALZABANDIERA E ONORE AI MARINAI D'ITALIA A REGGIO CALABRIA
In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia il Comune di Reggio Calabria, d'intesa con l'Associazione Nazionale Marinai d'Italia e la Capitaneria di Porto, ha organizzato l'alzabandiera presso il monumento dedicato a tutti i marinai sito nel viale Genoese Zerbi. In contemporanea, secondo gli accordi presi tra le associazioni marinaresche, il gruppo Valsesia ha tenuto la stessa manifestazione nei giardini pubblici del comune di Borgosesia davanti
al monumento dei caduti. La bella giornata ha certa-
mente contribuito a stanare i reggini che hanno goduto, avvicendandosi nelle varie postazioni, di tutti
gli eventi, uno addirittura duplicato dalle autorità
politiche e militari che, poco prima, avevano commemorato la festa con la manifestazione nell'Anfiteatro Ciccio Franco del bellissimo lungomare reggino. Vedere l'anziana e canuta gente di mare stringersi nei loro vessilli, davanti allo
sventolio della bandiera tricolore della nostra Patria,
mentre suonava l'inno di Mameli, musicato dal maestro Michele Novaro (Fratelli d'Italia), è stata
cosa onorevole e commovente, fuori da ogni prassi
ed oltremodo sentita. Lo spirito di alcuni ex marinai
ultra ottantenni è stato gioioso e razionale, gente che
è stata imbarcata nel periodo bellico anche per otto
anni dentro le "scatolette di Sardine " che erano i nostri sommergibili. La memoria della Patria Italia ha stretto tutti in un ideale abbraccio fraterno nel canto corale con la mano al petto.
VIVA L'ITALIA !




















mercoledì 7 marzo 2012

LA SEDE A.N.M.I. DI REGGIO CALABRIA E' DEDICATA A TOMMASO GULLI

PREGHIERA DEL MARINAIO CLICCA  SUL TRIANGOLINO
La sede dell ' A.N.M.I di Reggio Calabria è dedicata aTommaso Gulli (Faenza, 17 novembre 1879 – Spalato, 12 luglio 1920) ch'è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare.
CHI ERA QUESTO PERSONAGGIO ?

Nato a Faenza da una nobile famiglia calabrese, frequentò l'Accademia navale di Livorno uscendone col grado di guardiamarina nel 1902. Come primo incarico fu assegnato al Regio Incrociatore Corazzato Carlo Alberto, che rappresentò l'Italia all'incoronazione del Re Edoardo VII del Regno Unito, proseguendo poi per Kronštadt in occasione della visita di Vittorio Emanuele III in Russia. In questo periodo, il Carlo Alberto fu messo a disposizione di Guglielmo Marconi per una serie di esperimenti radio con l'apparecchiatura Detector. Passato alla Corazzata Lepanto, nel 1904 venne promosso Sottotenente di vascello. Successivamente passò sull'Ariete Corazzato Marco Polo, che fin dal 1898 partecipava a varie missioni esplorative e di supporto nei mari della Cina. Per due anni (1905-1906) Gulli fu assegnato alla Legazione italiana di Pechino. Tornato in Italia, Gulli fu dapprima imbarcato sulla Nave Ausiliaria Tevere, e successivamente - col grado di Tenente di vascello - partecipò alla guerra italo-turca (1911-1912) a bordo dell'Incrociatore Varese, impiegato soprattutto nelle operazioni di invio e di sbarco di truppe e materiali in Libia, oltre che in azioni di blocco delle coste africane e di tiro alle postazioni militari ottomane. Nel corso della Prima guerra mondiale fu imbarcato sulla nave da battaglia Regina Margherita, che il 12 dicembre 1916 affondò nelle acque di Valona, a seguito dell'urto di due mine, perdendo 617 uomini del proprio equipaggio. Gulli terminò la guerra come comandante della Torpediniera 29 AS - con incarichi prevalentemente di guardia alle coste - venendo promosso Capitano di Corvetta nel gennaio del 1918. Il 1 gennaio 1920, Gulli assunse il comando dell'ariete torpediniere Puglia, impegnato nell'occupazione militare della Dalmazia a seguito del Patto di Londra e delle clausole armistiziali. La nave, principalmente, fu impiegata a Spalato. Nel pieno della battaglia diplomatica per le sorti della regione,contesa fra l'Italia e il neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, la presenza di una nave da guerra italiana nelle acque spalatine fu considerata dalla stampa jugoslava come una provocazione, e si susseguirono gli incidenti fra la popolazione slava della città e i marinai italiani. Nel corso di un tumulto mai perfettamente chiarito cui si contrappose una parte della popolazione di Spalato con dei militari, serbo-croati-sloveni, a un gruppo di militari italiani, l'11 luglio 1920 il comandante Gulli e il fuochista Aldo Rossi vennero colpiti a morte, spirando entrambi nelle prime ore del giorno successivo. Tommaso Gulli lasciò la moglie , Maria Nesci, e i tre figli Vincenzo, Agata e Anna.
Il tumulto di Spalato fu il motivo scatenente dei disordini del 13 luglio 1920, che portarono al rogo del Narodni Dom(casa del popolo) a Trieste. Il nome di Gulli divenne quindi un simbolo nella lotta fra italiani e slavi sulle terre contese dell'Adriatico orientale, utilizzato in seguito anche dal fascismo, che a Tommaso Gulli intitolò nel 1922 una squadra d'azione di Reggio Calabria.
La nave Puglia nel 1923 venne donata dalla Regia Marina a Gabriele d'Annunzio: la prua venne quindi inserita dal poeta nel parco del Vittoriale degli italiani, simbolicamente rivolta verso l'Adriatico.
Quando,fra 1941 e 1943, Spalato venne annessa al Regno d'Italia con la creazione del Governatorato della Dalmazia, il tratto della riva dal quale partirono i colpi che uccisero Gulli e Rossi venne intitolato a Tommaso Gulli, e venne eretto a sua memoria un cippo memoriale.
VILLA GULLI a Reggio Calabria venne abitata per ultimo dal figlio Vincenzo, che in essa si uccise dandosi fuoco lasciando scritto in un biglietto "ai carnefici di mio padre le mie ceneri". La villa, abbandonata, venne ribattezzata popolarmente Casa dei fantasmi, ritenendo che al suo interno trovassero rifugio le anime di Tommaso e Vincenzo Gulli.
ONORIFICENZE : Medaglia d'oro al valor militare e alla memoria «Comandante della Regia Nave Puglia a Spalato, avendo avuto notizia che i suoi ufficiali erano assaliti da una folla di dimostranti, si recava prontamente a terra con motoscafo, consciamente esponendosi a sicuro rischio di vita, col solo nobile scopo di proteggere e ritirare i suoi ufficiali. Fatto segno a lancio di bombe e scarica di fucileria, benché ferito a morte, nascondeva con grande serenità di spirito la gravità del suo stato e, con contegno eroico e sangue freddo ammirabile, manteneva l'ordine e la disciplina fra i suoi subordinati, evitando che, nell'eccitazione degli animi, il MAS con cannone e poi la nave Puglia con le artiglierie usassero rappresaglia. A bordo sottoposto ad urgente operazione chirurgica, moriva poco dopo, fulgido esempio di alte virtù militari.»  Spalato, 11 luglio 1920
 Salvatore Marrari RC 7 marzo 2012


























sabato 3 marzo 2012

LO STEMMA DELLA MARINA MILITARE ITALIANA COMUNEMENTE DETTO JACK


Lo stemma della Marina Militare venne ideato nel 1939 dall'ammiraglio, nonché sottosegretario di Stato per la Marina, Domenico Cavagnari ed è composto da uno scudo diviso in quattro quarti, ognuno dei quali occupato dal blasone di una delle Repubbliche marinare (Amalfi, Genova, Pisa e Venezia): nel primo quarto, su sfondo rosso, il leone alato simbolo di San Marco che brandisce una spada, nel secondo quarto la croce rossa su fondo bianco di Genova, nel terzo quarto la croce bianca su fondo blu di Amalfi e, nell'ultimo quarto, la croce bianca su fondo rosso simbolo di Pisa, il tutto sormontato da una corona turrita e "rostrata" che deriva dall'emblema che il Senato romano conferiva ai comandanti vincitori di battaglie navali.
Venne istituito, nell'aprile del 1941, con regio decreto: comprendeva anche lo scudo sabaudo e due fasci littori. In seguito alla proclamazione della Repubblica la bandiera della Marina Militare, privata dello stemma sabaudo, coincideva con la bandiera nazionale che pertanto venne usata come insegna navale fino al 9 novembre 1947, quando con decreto legislativo n. 1305 venne adottata la nuova insegna navale. Il 29 novembre 1947 il Presidente della Repubblica Enrico De Nicola approvò le modifiche allo stemma, portandolo alla forma attuale.
Viene utilizzato nella bandiera della Marina Militare che, secondo il decreto legislativo n. 275 del 29 novembre 1947, "è costituita dal Tricolore italiano, caricato, al centro della banda bianca, dall'emblema araldico della Marina Militare, rappresentante in quattro parti gli stemmi delle Repubbliche marinare (Venezia, Pisa, Genova, Amalfi), e sormontata da una corona turrita e rostrata".
Sulla prua delle navi è collocato lo stellone d'Italia. La Marina mercantile italiana utilizza una bandiera molto simile nel cui stemma, che non è sormontato dalla corona, il leone di San Marco regge il Vangelo e non una spada.