sabato 23 febbraio 2019

CACCIATORPEDINIERE LANCIAMISSILI D570 “IMPAVIDO”


CACCIATORPEDINIERE LANCIAMISSILI "IMPAVIDO" (1963 - 1994)




Il cacciatorpediniere D 570 “IMPAVIDO” fu la prima unità missilistica progettata e costruita in Italia. Entrata in servizio agli inizi degli anni sessanta è stata radiata all’inizio degli anni novanta. 

È stata una nave all’avanguardia, insieme alla gemella D571 “INTREPIDO”, nel campo dei sensori imbarcati e dei sistemi d’arma.

Il motto della nave IMPAVIDO
Impavidum ferient ruinae
(Invano lo colpiranno le rovine)

Le nave della Classe Impavido della Marina Militare Italiana, il cacciatorpediniere D570 IMPAVIDO ed il Cacciatorpediniere D571 INTREPIDO, successiva alla classe Indomito, furono le prime unità missilistiche progettate e costruite in Italia. Entrate in servizio agli inizi degli anni sessanta sono state radiate all'inizio degli anni novanta. Furono navi all'avanguardia nel campo dei sensori imbarcati e dei sistemi d'arma.
Le unità di questa classe erano simili per prestazioni ai cacciatorpediniere americani della classe Charles F. Adams, ma con una batteria di cannoni anziché di missili ASROC perché nel Mediterraneo era valutata maggiore la minaccia portata dagli aerei piuttosto che dai sottomarini.
L'armamento antiaereo a medio raggio era costituito da una rampa singola per missili Tartar, a propellente solido, con guida iniziale su fascio direttore e successivamente con guida semi-attiva. La difesa antiaerea ravvicinata era costituita di una torre binata prodiera da 127/38 mm, arma duale utile anche in funzione antinave e nel tiro controcosta, e da quattro cannoni singoli da 76/62 mm O.T.O. Melara, disposti lateralmente a centro nave; anche questi cannoni avevano capacità antinave e potevano essere impiegati anche per il tiro controcosta. L'armamento antisommergibile era costituito da due lanciasiluri trinati Mk 32 per siluri leggeri filoguidati da 324 mm e di un sonar a media frequenza M.F. AN/SQS-23B.

La componente elettronica si avvaleva di un radar di scoperta aerea tridimensionale a lungo raggio Frescan AN/SPS-39, posizionato sull'albero di maestra, costituito da un robusto quadripode; sull'albero di trinchetto trovavano posto sia il radar di scoperta aeronavale R.C.A. AN/SPS-12, posizionato su di una mensola, sia il radar di navigazione e scoperta di superficie S.M.A. MM/SPQ-2, posto in posizione più elevata mentre a poppavia del secondo fumaiolo c'erano i due radar guidamissili Raytheon AN/SPG-51 asserviti ai Tartar. Sul cielo della plancia era posizionata la direzione del tiro del cannone prodiero e alla sommità lati del secondo blocco della sovrastruttura due direzioni di tiro NA-9, una per lato asservite ai calibri secondari.



Nel 1970 venne avviata la sperimentazione dell'Agusta A106, ma le difficoltà all'impiego notturno e la scarsa autonomia del velivolo portarono nel luglio 1972 all'abbandono del progetto, ma restò comunque la possibilità di appontaggio e decollo di un elicottero sulla piattaforma appositamente allestita ad estrema poppa. In fase di progettazione l'impiego dell'elicottero non era stato previsto, in quanto, pur ravvisandone la necessità ed in attesa degli esiti delle prove conseguite dalle nuove fregate della classe Bergamini, il progetto non venne modificato, per non ritardarne il loro ingresso in servizio, in quanto la linea di cacciatorpediniere in servizio era abbastanza vetusta e la previsione per la fine degli anni sessanta della fine dell'attività operativa di Artigliere, Aviere, San Giorgio e San Marco, tutte navi risalenti alla seconda guerra mondiale.



L’Unità entra nel Porto di New York passando sotto il Ponte di Brooklyn 
Le due unità vennero sottoposte negli anni settanta ad un programma di ammodernamento che hanno riguardato soprattutto l'elettronica di bordo e l'armamento, con nuovi radar di scoperta e per la direzione del tiro, un generale miglioramento dei sensori. Gli aggiornamenti vennero eseguiti per Intrepido dal 1974 al 1975 e per Impavido dal 1976 al 1977.
Le modifiche all'armamento hanno visto l'adozione di una rampa singola Mk.13 per missili Standard SM-1 con capacità di magazzino di 40 missili e l'imbarco di due rampe multiple per lanciarazzi da 105 mm SCLAR Breda/Elsag. Gli ammodernamenti all'elettronica hanno riguardato la sostituzione del vecchio radar tridimensionale Frescan AN/SPS-39, con il più moderno Hughes AN/SPS-52, la sostituzione delle vecchie Direzioni di Tiro con tre centrali Orion RTN 10X sia per il calibro principale che per quello secondario, che vennero collocate una sul cielo della plancia di comando, asservita al cannone prodiero da 127/38 mm e le altre due, asservite ai calibri da 76/62 mm, in posizione laterale e simmetrica alla sommità del secondo blocco della sovrastruttura.
I lavori di ammodernamento hanno anche riguardato la riconversione dell'apparato motore da nafta, al più leggero gasolio, per standardizzazione NATO.


Caratteristiche



Derivate dalla precedente classe Impetuoso di cui conservavano le linee generali dello scafo, ma con dislocamento e dimensioni leggermente incrementati, erano navi ampiamente automatizzate, sia nei sensori di scoperta, e negli impianti d'arma, che nell'apparato motore, e avevano una notevole stabilità di piattaforma, essendo dotate fra l'altro di ben tre coppie di pinne stabilizzatrici Denny Brown, e duttilità d'impiego, che le rendeva idonee ad operare in missioni di scorta al naviglio mercantile, e particolarmente adatte alla lotta antiaerea e antisommergibili. La stabilizzazione dello scafo riducendo l'ampiezza delle oscillazioni di rollio consentiva un più preciso impiego delle armi e delle apparecchiature stabilizzate, una maggiore possibilità di impiego di armi o apparecchiature non stabilizzate o parzialmente stabilizzate, minor disagio del personale sia nella vita di bordo durante la navigazione che nell'impiego delle unità. Lo scafo è a ponte continuo con cassero centrale, raccordato verso poppa da un'ampia tuga, alla cui estremità vi era la rampa di lancio dei missili antiaerei e a estrema poppa era allestita una piattaforma per l'eventuale appontaggio per elicotteri. La sovrastruttura divisa in due blocchi, il primo dei quali ospitava verso prora la plancia di comando, sul cui cielo era presente la direzione di tiro del cannone prodiero e verso poppa il primo dei due fumaioli in cui confluivano gli scariche dell'apparato motore. Il primo blocco era sormontato dall'albero di trinchetto sul quale erano collocate diverse apparecchiature elettroniche, tra cui il radar di scoperta aeronavale e il radar di navigazione e scoperta di superficie. Il secondo blocco, che ospitava il secondo fumaiolo, era sormontato dall'albero di maestra alla cui sommità era collocato il radar di scoperta aerea tridimensionale a lungo raggio; ai lati del secondo blocco, disposti due per ogni lato, i quattro cannoni antiaerei alla cui guida erano asserviti due radar di tiro disposti uno per lato e collocati sul cielo del secondo blocco. A poppavia del secondo fumaiolo i due radar guida missili e la rampa dei missili antiaerei.La propulsione era a vapore con quattro caldaie Foster Wheeler alimentate inizialmente a nafta e due turbine collegati agli assi delle due eliche mediante due gruppi turbo riduttori. L'apparato motore forniva una potenza di 70 000 hp, consentendo una velocità massima di 34 nodi ed un'autonomia di 5 000 miglia a 16 nodi. L'apparato motore, pur non essendo concettualmente diverso rispetto a quello degli Indomito, presentava tuttavia degli accorgimenti e delle migliorie, le più significative delle quali erano la suddivisione in due complessi non contigui, del tutto indipendenti uno dall'altro e collegati ciascuno ad una linea d'assi e la possibilità di conduzione a distanza della centrale di propulsione. L'automazione della propulsione consentiva una condotta più economica e funzionale e una notevole flessibilità che consentiva rapide variazioni della velocità.





Descrizione generale
Tipo: Cacciatorpediniere lanciamissili – Proprietà: Marina Militare Italiana – Cantiere CNR Riva Trigoso
Varo: 25 maggio 1962 – Completamento:21 novembre 1963– Radiazione:15 luglio 1992 –
Destino Finale:demolita nel 2000

Caratteristiche generali
Stazza lorda3.990 tsl Lunghezza 131,3 m Larghezza 13,7 m   Pescaggio 4,4 m
Propulsione: Vapore4 caldaie Foster Wheeler(alimentate a nafta poi a gasolio) 2 turbo riduttori su 2 assi  2 eliche            
Potenza: 70 000 hpVelocità 34 nodi (63 km/h)      Autonomia  5 000 nmi a 16 nodi Equipaggio  336

Armamento
Artiglieria2 cannoni da 127/38mm  e 4 cannoni da 76/62mm MMI Siluri2 lanciasiluri tripli ASW da 533 mm Missili1 lanciamissili Tartar
Mezzi aerei 1 elicottero A106Successivamente le navi conservarono soltanto il ponte di volo.

-----------------------------------------------------------
Per sapere di più
Il Sergente MC - Segretario al 7/8° Reparto Socio Cav. Uff.le Calogero AQUILINA fu imbarcato sul Cacciatorpediniere –Lanciamissili IMPAVIDO dal 1963 al 1967. L’Unità dal 02 Giugno 1963 al 20 Settembre 1963 in crociera addestrativa negli Stati Uniti d’America.
   ---------------------------------------------------------





LA STORIA



IMPAVIDO 1913





Nel 1914 venne assegnata al comando della 2ª Squadriglia Cacciatorpediniere di Taranto, formata dai cacciatorpediniere della sua classe.All'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio 1915 fu trasferita a Venezia per appoggiare le truppeoperanti su quel fronte.Il successivo 3 luglio tutte le unità della classe vennero aggregate al 3° Gruppo della 4ªDivisione ed utilizzate in compiti di pattugliamento ed operazioni nella Flotta. Nella notte tra il 5 ed il 6 luglio la Reggia Nave IMPAVIDO e la propria squadriglia salparono da Venezia per congiungersi con una squadra composta dalcacciatorpediniere Bersagliere e dall'incrociatore Amalfi e procedere in forze ad una bonifica dell'alto Adriatico.Prima di arrivare al punto d'incontro, il 7 luglio 1915 la Amalfi, giunta a 30 miglia al largo diChioggia, venne centrata dal siluro del sommergibile tedesco U-26 che navigava sotto il nomedi UB-14 operante con personale tedesco ma sotto bandiera austro-ungarica (la Germania nonera ancora in guerra con l'Italia). I compartimenti stagni dello scafo, adatti a resistere alle armi dell'inizio del secolo, risultaronoinefficaci per il siluro tipo G.125 da 450 mm con carica da 140 Kg lanciato dal sommergibile. Lanave affondò in dieci minuti perdendo 67 uomini dell'equipaggio.







Giunte sul posto, le unità di scorta non poterono fare altro che soccorrere i naufraghi.Il 17 agosto 1915 la Reggia Nave IMPAVIDO con altre unità diresse su Pelagosa, bersaglio di unbombardamento di unità navali austro-ungariche.Al loro arrivo la formazione nemica si era giàallontanata.L'8 giugno 1916 alle 19 l'unità salpò da Valona con l’esploratore Libiaed icacciatorpediniere Pontiere, Insidioso ed Espero, per scortare in Italia i trasporti
truppe Romagna e Principe Umberto, che riportavano in patria il 55° Reggimento Fanteriacomposto da 2605 effettivi. Sulla Principe Umberto vi erano fra truppe ed equipaggio 2821 uomini.
Poco dopo la partenza, giunto a quindici miglia a sudovest di Capo Linguetta il convoglioincrociò il sommergibile austroungarico U 5 che alla distanza di 1 km lanciò due siluri facendosaltare la poppa della Principe Umberto.L'unità affondò in pochi minuti trascinando con sé 1926 uomini. Solo 895 poterono esseresalvati.La caccia al sommergibile nemico risultò infruttuosa e la scorta non poté fare altro chesoccorrere i naufraghi superstiti.Il 25 giugno 1916 l'unità fornì appoggio ad una missione su Durazzo dei MAS 5 e MAS 7 chedanneggiò seriamente il piroscafo Sarajevo di 1.111 tsl. Il 24 dicembre 1916 fornì appoggio ai MAS 3 e MAS 6 in missione su Durazzo, interrotta per lelesioni prodotte allo scafo del MAS 6 dalla collisione con un relitto affiorante investito a 3 migliadalla meta.Il 15 maggio 1917 l'unità salpò da Brindisi insieme ad altre navi alleate per contrastare un attacco nemico agli sbarramenti del Canale d'Otranto. In quell'occasione la squadra ebbe uningaggio con le cacciatorpediniere austroungariche Csepel e Balaton. Il risultato fu il danneggiamentodella Balaton e della Reggia Nave Aquila che faceva parte della squadra alleata. Le unità austriache sidisimpegnarono e lo scontro ebbe termine.Il 16 luglio 1917 fornì appoggio ad un attacco di 18 aerei inviati a bombardare Durazzo.Nel 1920 l'unità fu sottoposta ai lavori al termine dei quali l’armamento risultò composto da 5cannoni da 102 mm, uno da 40 mm e 4 tubi lanciasiluri da 450 mm.
Nel 1929 fu declassata a torpediniera.Radiata nel 1937, fu avviata alla demolizione.
La torpediniera IMPAVIDO, costruita nei Cantieri del Tirreno di Riva Trigoso, venne varata il 24 febbraio 1943 e fu catturata dai tedeschi nel settembre dello stesso anno. Completata ed incorporata nella Kriegsmarine, venne rinominata TA 23 e fu affondata da una mina il 25 aprile 1944.



Francesco Messina RC 23/02/2019

Nessun commento:

Posta un commento