giovedì 18 giugno 2015

IL GRUPPO REGGINO A.N.M.I "TOMMASO GULLI" PARTECIPA AD UNA COMMEMORAZIONE DEI 100 ANNI DALLA "GRANDE GUERRA" ALL'ACCADEMIA DEL TEMPO LIBERO DI REGGIO CALABRIA ASSIEME AI BERSAGLIERI DELLA SEZIONE "CAP. BACCELLIERI"

ACCADEMIA DEL TEMPO LIBERO DI REGGIO CALABRIA - 6 GIUGNO 2015, CORO “CANTA E CUNTI” I CENTO ANNI DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Quest'anno il nostro coro dell'Accademia Del tempo Libero di Reggio Calabria ha scelto un tema di canzoni del 1915, in concomitanza dell'anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia proprio nel su citato anno. Bellissime le canzoni, se pur criticate anche da alcuni componenti il coro medesimo, scelte da Marinella Rodà per rafforzare il ricordo di questa Grande Guerra vinta dagli italiani che lottarono dalle trincee e nei duri assalti alla baionetta e da cui ne uscirono libere Trento e Trieste. Le battaglie si fecero per terra, mare e cielo, ma le grandi conquiste si ebbero con le fanterie, con gli alpini e i bersaglieri su per gli Altipiani Veneti e quelli della Venezia Giulia tra le montagne del Carso. Il coro dunque ha cantato con la spettacolare presenza delle associazioni Bersaglieri e Marinai d'Italia; infatti hanno defilato un gruppo di ex bersaglieri della sezione reggina A.N.B. "Cap. Baccellieri" al suono del caratteristico Flik Flok e un gruppo di ex marinai dell'A.N.M.I. reggina, Associazione Nazionale Marinai d'Italia, sezione "Tommaso Gulli. Al centro delle due file, sul palco scenico dell'Auditorium "Cipresseto Zanotti Bianco", un trombettiere dei bersaglieri ci ha deliziati al suono del Silenzio Fuori ordinanza. La platea in piedi, in religioso silenzio, ha partecipato con commozione davanti a quegli uomini canuti e avanti negli anni che hanno dato il loro tempo al servizio della Patria, qualcuno di essi, oggi novantacinquenne, aveva anche partecipato al conflitto degli anni '40; quel tale ha un nome : Pietro Delfino, cavaliere della Repubblica, abitante a Catona (RC); i lunghi anni di battaglie di mare li ha trascorsi dentro un sommergibile della Regia Marina Italiana (erano delle scatolette di lamiera tutte bulloni e cerniere che scricchiolavano ad ogni immersione). Quest'uomo di mare era li presente nel suo schieramento, impettito e spavaldo, e quando il mixer fece partire la marcia dei sommergibilisti scattò, avvicinandosi ad un microfono, cantando quello che era stato il suo inno di guerra. Bellissima serata all'insegna della Patria e della fratellanza; queste manifestazioni si dovrebbero ripetere spesso per dare un nuovo imput sociale a queste generazioni di giovani "rammolliti" che nulla sanno sulla storia che ha permesso loro di vivere in libertà e godere la pace che milioni di morti ci hanno regalato.


Salvatore Marrari  RC 10 giugno 2015

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