ACCADEMIA DEL TEMPO
LIBERO DI REGGIO CALABRIA - 6 GIUGNO 2015, CORO “CANTA E CUNTI” I CENTO ANNI
DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE.
Quest'anno
il nostro coro dell'Accademia Del tempo Libero di Reggio Calabria ha scelto un
tema di canzoni del 1915, in concomitanza dell'anniversario dell'entrata in
guerra dell'Italia proprio nel su citato anno. Bellissime le canzoni, se pur
criticate anche da alcuni componenti il coro medesimo, scelte da Marinella Rodà
per rafforzare il ricordo di questa Grande Guerra vinta dagli italiani che
lottarono dalle trincee e nei duri assalti alla baionetta e da cui ne uscirono
libere Trento e Trieste. Le battaglie si fecero per terra, mare e cielo, ma le
grandi conquiste si ebbero con le fanterie, con gli alpini e i bersaglieri su
per gli Altipiani Veneti e quelli della Venezia Giulia tra le montagne del
Carso. Il coro dunque ha cantato con la spettacolare presenza delle
associazioni Bersaglieri e Marinai d'Italia; infatti hanno defilato un gruppo
di ex bersaglieri della sezione reggina A.N.B. "Cap. Baccellieri" al
suono del caratteristico Flik Flok e un gruppo di ex marinai dell'A.N.M.I.
reggina, Associazione Nazionale Marinai d'Italia, sezione "Tommaso Gulli.
Al centro delle due file, sul palco scenico dell'Auditorium "Cipresseto
Zanotti Bianco", un trombettiere dei bersaglieri ci ha deliziati al suono
del Silenzio Fuori ordinanza. La platea in piedi, in religioso silenzio, ha
partecipato con commozione davanti a quegli uomini canuti e avanti negli anni
che hanno dato il loro tempo al servizio della Patria, qualcuno di essi, oggi
novantacinquenne, aveva anche partecipato al conflitto degli anni '40; quel
tale ha un nome : Pietro Delfino, cavaliere della Repubblica, abitante a Catona
(RC); i lunghi anni di battaglie di mare li ha trascorsi dentro un sommergibile
della Regia Marina Italiana (erano delle scatolette di lamiera tutte bulloni e
cerniere che scricchiolavano ad ogni immersione). Quest'uomo di mare era li
presente nel suo schieramento, impettito e spavaldo, e quando il mixer fece
partire la marcia dei sommergibilisti scattò, avvicinandosi ad un microfono,
cantando quello che era stato il suo inno di guerra. Bellissima serata
all'insegna della Patria e della fratellanza; queste manifestazioni si
dovrebbero ripetere spesso per dare un nuovo imput sociale a queste generazioni
di giovani "rammolliti" che nulla sanno sulla storia che ha permesso
loro di vivere in libertà e godere la pace che milioni di morti ci hanno
regalato.
Salvatore Marrari RC
10 giugno 2015
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